Quest’anno, a causa della pandemia di Corona Virus, non potremo festeggiare la festa nazionale italiana a Vienna. Questo non significa che non potremo celebrarla, anche se festeggiare è la maniera più bella e gioiosa per celebrare.
Ricordando la data del 2 giugno 1946, desidero ricordare i valori che ci uniscono e sui quali è fondata la Repubblica italiana. Quegli stessi valori, spesso ispirati alla solidarietà e senso civico, che hanno permesso a tanti cittadini, a tutti gli italiani, di sopportare mesi di isolamento in cui tanti hanno dato la vita, molti per salvarne altre.
Questi mesi non solo non ci hanno permesso di incontrare le persone care all’interno dell’Italia. Non hanno permesso di incontrarci tra popoli amici, di viaggiare tra Paese e Paese. Questo è stato particolarmente sentito tra Italia e Austria, non solo perché siamo Paesi confinanti quindi più abituati agli scambi, ma perché esistono sinceri sentimenti di amicizia tra i nostri due popoli. Sappiamo, l’amicizia desidera l’incontro, nasce dagli incontri e si nutre di incontri.
Desidero quindi ricordare in questo giorno anche il sacrificio che abbiamo fatto in Italia e in Austria non potendo farci visita. La celebrazione della festa nazionale italiana a Vienna è infatti anche la celebrazione dell’amicizia tra gli italiani e gli austriaci. Una amicizia che rimane forte come testimonia il dispiacere di non poterla festeggiare qui, oggi.
Nel formulare da parte di tutto il personale dell’Ambasciata, i più sinceri auguri di benessere e serenità, vi invito a leggere le parole rivolte agli italiani dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al seguente link.
Sergio Barbanti